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Adottare un bilancio di sostenibilità trasparente per contribuire al benessere sociale
A cura di Maria Carla Lombardi, PRAXI Risorse Umane
La Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD1 richiede di adottare trasparenza nella stesura del report di sostenibilità. Questo passo è cruciale, poiché consente a tutti gli stakeholder un’immediata accessibilità alle informazioni di impatto, permettendo una comprensione della strategia e del piano di gestione dell’azienda che lo redige.
Un vantaggio per il mercato e per gli interlocutori aziendali, un gradino di difficoltà in più per le aziende che devono redigerlo, in un contesto normativo sempre più esigente.
Uniformità e comparabilità: quali informazioni e dove reperirle nel reporting
Nel report di sostenibilità proposto nella direttiva UE le aziende devono riportare le informazioni secondo quanto stabilito dagli standard di rendicontazione europei ESRS2 per evitare l’adozione di criteri propri, com’è avvenuto sino ad oggi.Il nuovo paradigma, che dovrà essere recepito dagli Stati Membri entro luglio 2024, pone l’accento sulle performance aziendali, non più solo come risultante di una conduzione economica oculata e modulata nella gestione dei rischi finanziari, ma anche in quelli di sostenibilità, ampliando il perimetro agli impatti e alle opportunità significativi per la catena del valore a cui l’azienda appartiene.
Permette, quindi, un’omologazione dei diversi report, garantendone una lettura più immediata ed evidenziando congruenze e discontinuità sia nella gestione interna che nella filiera. Questo assicurerà una trasparenza condivisa, con l’obiettivo di rafforzare gli obblighi e limitare il fenomeno dell’”X-washing”, ben raccontato da Rossella Sobrero3 e che prevede una comunicazione non trasparente e spesso non veritiera.
Il reporting viene inserito all’interno di una specifica sezione della Relazione sulla Gestione che accompagna il bilancio e necessita di un’attestazione di conformità, riconoscendogli di fatto la stessa dignità e importanza delle informazioni a carattere finanziario.
Accuratezza e accessibilità: soddisfare i bisogni degli stakeholder senza ostentare o nascondersi
La trasparenza non deve riguardare solo il soggetto agente, ma anche il servizio o prodotto offerto al mercato. Questo permette di raggiungere un’accuratezza delle informazioni ESG tale da consentire un miglioramento sia della sostenibilità della filiera, che dell’accesso ai mercati esterni e alle politiche economiche di settore.Certo, la scrupolosità nel tracciare le informazioni richieste e la capacità di ascoltare i bisogni degli stakeholder saranno essenziali da sviluppare nel sistema di governance aziendale e tra i manager coinvolti.
Se fino ad oggi le aziende si sono infatti spesso rifugiate nel “green-hushing” per tutelare le incoerenze o le difficoltà operative, non condividendo, quindi, informazioni essenziali alla valutazione dell’andamento aziendale sui temi di sostenibilità, da ora in poi la parola chiave sarà trasparenza. Una caratteristica sempre più ricercata non solo perché richiesta dalla normativa, ma anche perché le nuove generazioni vogliono essere certe della coerenza tra il dichiarato e l’agito, mostrando un’ampia sensibilità critica su tutti i tre pillar ESG.
L’accessibilità alle informazioni è facilitata proprio dall’uniformità del reporting. I dati organizzati in modo logico semplificano la comprensione anche ai non addetti ai lavori che vogliono dare uno sguardo all’interno di un’organizzazione per capirne la direzione.
La leadership ha il timore di rischiare sanzioni per indicazioni non puntuali, piuttosto che affrontare le critiche dei consumatori, sempre più facilmente amplificate dai social4. Il paradosso è che oggi tutti i portatori di interesse sono chiamati a partecipare alla redazione dei bilanci affinché questi riportino informazioni lineari e rilevanti, con un senso di responsabilità condivisa.
I benefici della trasparenza nel bilancio di sostenibilità
Quindi, che cosa rende un bilancio di sostenibilità credibile? La trasparenza, appunto. Adottare un bilancio trasparente offre diversi vantaggi, tra cui:- Miglioramento della reputazione aziendale, poiché una comunicazione aperta mostra un impegno sempre apprezzabile.
- Attrazione di investimenti: gli investitori possono formulare scelte informate e coerenti con i loro sistemi di rating ESG interni.
- Accesso a nuovi mercati e fasce di clientela diversificate grazie alle pratiche sostenibili.
- Gestione e riduzione dei rischi: il processo che conduce alla trasparenza porta a una evidenza più netta di rischi finanziari e di sostenibilità, declinati sui tre pillar ESG.
- Miglioramento dell’efficienza operativa e promozione dell’innovazione: iniziative sostenibili conducono spesso a una revisione dei processi, portando efficienza e innovazione (i.e. costi energetici).
- Aumento dell’engagement dei dipendenti e degli stakeholder: è più facile identificarsi con un’azienda sostenibile. Questo crea senso di appartenenza ad un sistema valoriale condiviso, aumentando l’attrattività e le performance aziendali.
Le sfide da affrontare per adottare la trasparenza
Se non vogliamo parlare di veri e propri “svantaggi”, dobbiamo tuttavia considerare alcune sfide nell’adozione di bilanci di sostenibilità trasparenti, tra cui:- Costi iniziali: implementare un nuovo sistema di gestione, processi di monitoraggio e politiche che prevedono azioni di impatto impegna sempre budget iniziali significativi.
- Difficoltà nella valutazione degli impatti: non è sempre immediato comprendere il legame, la consequenzialità e le relazioni causali.
- Ingaggio dei portatori di interesse: coinvolgere un numero importante di risorse è estremamente complesso, richiede la capacità di utilizzare linguaggi diversi e appropriati e risorse da investire.
- Rischi di X-washing: abbiamo superato la fase di alfabetizzazione iniziale sul tema e ora in molti applicano una lettura critica ai bilanci, identificando incoerenze ed eventuali disallineamenti.
- Ascolto e corretta comprensione dei bisogni e delle aspettative degli stakeholder.
- Monitoraggio continuo delle normative: un tema delicato a cui l’Unione Europea sta cercando di porre rimedio, ma le norme sono molte e tutte in fase di applicazione. Riusciranno le aziende a restare al passo?
Il Bilancio di Sostenibilità trasparente: un’azione strategica per l’azienda del futuro
La stesura di un bilancio di sostenibilità, anche se non è ancora obbligatorio, non rappresenta più solo una scelta etica, ma è parte integrante del piano strategico per governare un’azienda dinamica, adattabile e capace di muoversi in un contesto in continuo cambiamento, pronta a partecipare alla costruzione di un futuro sostenibile creando valore condiviso nel lungo termine.La trasparenza permette di instillare un rapporto di fiducia nella filiera e tra i portatori di interesse, consentendo loro di prendere decisioni informate valutando la responsabilità e l’impegno dell'organizzazione e del management.
Le sfide sono ancora molte e questo viaggio verso la sostenibilità probabilmente ne porterà ancora; il nostro compito è sensibilizzare le aziende alla trasparenza e aiutarle a non ostentare o nascondersi.
1 CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive (UE) 2022/2464 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32022L2464)
2 ESRS - European Sustainability Reporting Standards (emanati dall’EFRAG ai sensi del Regolamento Delegato (UE) 2023/2772 - https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=OJ%3AL_202302772)
3 Rossella Sobrero , “Verde, anzi verdissimo”, EGEA 2022
4 Paolo Taticchi, Melissa Demartini, Corporate Sustainability in Practice (Chapter 5)
Letture di interesse:
Corporate Sustainability Reporting Directive - The Future Landscape of Sustainability Reporting, Deloitte, 2022
CxO Sustainability Report, Deloitte, 2023
Kenneth P. Pucker, Overselling Sustainability Reporting, Harvard Business Review, 2021
Tensie Whela, ESG Reports Aren’t a Replacement for Real Sustainability, Harvard Business Review, 2022